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Norme Redazionali

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NORME REDAZIONALI

«MEDITERRANEA»

Quaderni annuali dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico

 

Per facilitare il lavoro di redazione e garantire l’uniformità dei testi, gli Autori sono pregati di attenersi strettamente alle seguenti norme.

Testo e note

I testi vanno presentati sia in forma cartacea che su supporto informatico.

Per la composizione del testo si raccomanda di usare programmi di video-scrittura di ampia diffusione (per es. Microsoft Word o compatibili), utilizzando il font Times New Roman, dimensioni carattere 12, interlinea semplice.

Il titolo dell’articolo va in Tondo in Grassetto. Seguono nome per esteso e cognome dell’autore in Maiuscolo/Maiuscoletto. Per la filiazione accademica, l’autore può apporre un asterisco in esponente al proprio cognome e fornire in basso, prima delle note, le informazioni desiderate.

È consentito il ricorso a paragrafi nell’articolazione interna del testo: in questo caso i titoletti vanno in Maiuscoletto. I titoletti di eventuali sotto-paragrafi vanno in corsivo.

Le parole in lingue straniere moderne, nonché quelle in greco, latino e in altre lingue antiche, quando queste siano trascritte in alfabeto latino, vanno evidenziate in corsivo, a meno che non si tratti di termini specializzati di ampia utilizzazione (per es. kylix, kyma ecc.) o comunque entrati nell’uso vivo della lingua italiana (per es. dossier). Qualora invece si utilizzino direttamente parole greche non trascritte, va indicato quale font è stato utilizzato e il relativo file va fornito alla redazione contestualmente al dattiloscritto. Le parole “Confronta”/ “Confrontare” vanno abbreviate Cfr.; la parola “secolo” va abbreviata “sec.”

Quando nel testo si richiama un’illustrazione si deve usare l’abbreviazione Fig./Figg., Tav./Tavv. entro parentesi tonde (Fig./Figg.) (Tav./Tavv.).

Gli indicatori di nota vanno posti in esponente in alto a destra, senza spazio. Le note vanno numerate in sequenza continua e poste in esponente prima del segno di interpunzione.

In nota si suggerisce di utilizzare sempre il sistema c.d. Harvard facendo ricorso a sigle alfanumeriche binarie composte secondo lo schema Cognome Autore in maiuscoletto + data (con le varianti indicate subito sotto), che andranno “sciolte” nell’elenco finale delle Abbreviazioni Bibliografiche. 

Illustrazioni

Le illustrazioni, di buona qualità, devono essere fornite in versione elettronica. Si accettano illustrazioni in b/n, nel numero di 1 per ogni pagina di testo (per es.: un articolo di venti pagine può essere corredato da 20 illustrazioni). Le fotografie devono avere una risoluzione di almeno 300 dpi; i disegni di almeno 600 dpi. Non sono ammesse, salvo eccezioni debitamente motivate, illustrazioni a colori.

Nella pubblicazione finale le immagini potranno avere una larghezza massima di 14 cm: si prega pertanto di indicare per quali illustrazioni è desiderata questa larghezza massima, in caso contrario le immagini saranno impaginate dall’editore secondo convenienza, con una larghezza compresa fra 7 e 14 cm.

Didascalie delle illustrazioni

Esse vanno fornite in elenco in coda al testo, dopo le Abbreviazioni bibliografiche. Le informazioni devono essere le seguenti: Definizione dell’oggetto (per es. oinochoe di bucchero) oppure breve descrizione del luogo (Cerveteri, Santuario della Vigna Parrocchiale, ecc) + eventuale luogo di provenienza dell’oggetto + eventuale luogo di conservazione dell’oggetto (per es. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia) + eventuale n. di inventario dell’oggetto + autore della fotografia o del disegno o eventuale fonte iconografica.

Ecco in sintesi un esempio di didascalia completa:

Fig. 1: Antefissa a testa femminile da Cerveteri, Santuario in loc. S. Antonio. Cerveteri, Museo Archeologico, inv….(Foto Mario Rossi; oppure: da Camporeale 2001; oppure: da Venezia 2000 ecc.).

Abbreviazioni bibliografiche

Nelle Abbreviazioni Bibliografiche il nome dell’autore/degli autori va sempre scritto in maiuscoletto. L’abbreviazione AA.VV. non va mai utilizzata. L’espressione “in corso di stampa” va indicata “c.s.” nel titolo abbreviato e per esteso (“in corso di stampa”) nella sigla sciolta. Nel caso di più contributi dello stesso autore pubblicati nello stesso anno, indicare l’anno di edizione + le lettere minuscole a, b, c ecc., senza spazio (es.: Carandini 2000a, Carandini 2000b, ecc….).

Nei singoli casi, i titoli vanno così indicati:

Monografia

Baglione M.P. 1976, Il territorio di Bomarzo (= Ricognizioni archeologiche in Etruria, 2), Roma.

Nel caso di monografie incluse in collane o serie speciali, alla fine del titolo queste vanno aggiunte in corsivo entro parentesi tonde.

Monografia con un curatore

Martelli M. (ed.) 1987, La ceramica degli Etruschi. La pittura vascolare, Novara.

Monografia con più curatori

D’Ercole V., Copersino M.R. (edd.) 2003, La necropoli di Fossa. Volume IV. L’età ellenistico-romana, Pescara.

Articolo in rivista  - un autore

Del Chiaro M.A. 1969, “One Vase-Shape, Three Etruscan Fabrics”, in RM 76, pp. 122-127.

Articolo in rivista  - due autori

Bormann E., Benndorf O. 1902, “Aesopische Fabel auf einem roemischen Grabstein”, in ÖJh 5, pp. 1-8.

Articolo in rivista  - più di due autori

D'Ercole V., et alii 2011 (2014), “Caporciano (AQ). La necropoli di Cinturelli alla luce delle ultime scoperte (estate 2011)”, in QuadAA 3, pp. 305-311.

L’abbreviazione “sg.” non è ammessa e vanno sempre indicati il numero iniziale e quello finale di pagina del contributo citato.

Articolo o capitolo in monografia

Drago Troccoli L. 1997, “Le tombe 419 e 426 del sepolcreto di Grotta Gramiccia a Veio. Contributo alla conoscenza di strutture tombali e ideologia funeraria a Veio tra il VI e il V secolo a.C.”, in Etrusca et Italica. Scritti in ricordo di Massimo Pallottino, Pisa, pp. 239-280.

Articolo o capitolo in monografia con un curatore

Lissarrague F. 2000, "Aesop, between Man and Beast: ancient Portraits and Illustrations", in B. Cohen (ed.), Not the Classical Ideal: Athens and the Construction of the Other in Greek Art, Leiden, 2000, pp. 132-149.

Articolo o capitolo in monografia con più curatori

Patterson J.R. 2006, "Colonisation and Historiography: the Roman Republic", in P. Bradley, J.-P. Wilson (edd.), Greek and Roman Colonisation. Origin, Ideologies and Interactions, Swansea (UK), pp. 189-218.

Articolo in atti di convegno

Ambrosini L., et alii 2009, "Studio archeometrico su ceramiche rinvenute nello scavo di Piano di Comunità a Veio", in S. Gualtieri, B. Fabbri, G. Bandini (edd.), Le classi ceramiche: situazione degli studi, X Giornata di Archeometria della Ceramica, (Atti Roma 2006), Bari, pp. 83-97.

Cataloghi di mostra

Venezia 2000: M. Torelli (ed.), Gli Etruschi. Catalogo della mostra (Venezia 2000), Milano.

Qualora lo desideri,  l’Autore può utilizzare anche un’abbreviazione diversa, tratta dal titolo

Principi etruschi 2000: G. Bartoloni, F. Delpino, G. Sassatelli (edd.), Principi etruschi tra Mediterraneo ed Europa. Catalogo della mostra (Bologna 2000), Venezia.

L’Autore di un contributo-saggio va esplicitato come se si trattasse di un articolo vero e proprio (es: Carafa 2000: P. Carafa, …..). Viceversa, l’Autore di una semplice scheda di catalogo va citato così: P. Carafa, in A. Carandini (ed.),…… Per le indicazioni relative luoghi di realizzazione della mostra e  di edizione del catalogo si raccomanda di utilizzare le espressioni della lingua in cui è stato redatto il catalogo stesso e di riprodurre fedelmente le diciture indicate nel frontespizio dell’opera.

Atti di Convegno

Atti Berlino 1991: I. Wehgartner (ed.), Euphronios und seine Zeit. Akten des Kolloquiums (Berlin 1991), Berlin 1992.

Per le indicazioni relative alla tipologia del convegno e al luogo di edizione si raccomanda di utilizzare le espressioni della lingua in cui sono stati redatti gli atti stessi e di riprodurre fedelmente le diciture indicate nel frontespizio dell’opera.

Per le abbreviazioni si consiglia di usare quelle dell’Archäologische Bibliographie (vedi https://www.dainst.org/documents/10180/70593/03_Abbreviated+Journals_quer.pdf/9a73228c-08b7-40bf-8dac-b7929c6d0a5e).

Nel caso di titoli di riviste non inclusi nel repertorio di riferimento i titoli vanno indicati per esteso.

È consentito il ricorso ad abbreviazioni particolari, per le quali si raccomanda di utilizzare il corsivo (per es,: limc; arv; ThesCRA ecc.); le sigle vanno sciolte ed inserite in ordine alfabetico nell’elenco delle Abbreviazioni bibliografiche.

Per le citazioni degli Autori classici ci si può adeguare alle abbreviazioni del Thesaurus Linguae Latinae. Index, Leipzig2, 1990 e a H.G. Liddel – R. Scott, A Greek-English Lexicon, Oxford9 1996; altrimenti, si consiglia di attenersi a criteri di perspicuità.