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Codice Etico

Codice etico della rivista “Mediterranea. Quaderni annuali dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo antico”
(ISSN 1827-0506; Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 206 in data 18/10/2016)

Il presente codice è stato redatto in base alle raccomandazioni del COPE’s Code of Conduct and Best Practice Guidelines for Journal Editors, versione 2011

(https://publicationethics.org/files/Code_of_conduct_for_journal_editors_Mar11.pdf)

Premessa

“Mediterranea. Quaderni annuali dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo antico” è una rivista scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche che si occupa di antichistica. La rivista è “peer-reviewed” e si ispira al codice etico delle pubblicazioni elaborato da COPE (Committee on Publication Ethics), Best Practice Guidelines for Journal Editors.

È necessario che tutte le parti coinvolte - autori, redattori e referee - conoscano e condividano i seguenti requisiti etici.

Responsabilità degli organi editoriali

Il Direttore e il Comitato di Redazione sono i soli responsabili di quanto viene pubblicato sulla rivista “Mediterranea”. Il Direttore è il responsabile ultimo della decisione di pubblicare gli articoli. Il Direttore, coadiuvato dal Comitato di Redazione, formula le politiche editoriali della rivista e ad esse si attiene, così come al rispetto delle disposizioni di legge vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio, nonché delle normative relative alla tutela dei Beni Culturali, sia quelle vigenti in Italia che quelle risultanti dagli accordi internazionali in materia. Il Direttore e il Comitato di Redazione verificano, con una lettura preliminare dei testi ricevuti, che essi non contengano elementi disdicevoli per la reputazione della rivista (per esempio ingiurie, frasi oltraggiose verso terzi, polemiche pretestuose, osservazioni sarcastiche e sprezzanti), che vadano al di là del contraddittorio scientifico. Gli organi editoriali della Rivista sono tenuti a valutare i manoscritti esclusivamente per il loro contenuto scientifico senza distinzione di razza, genere, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, nonché di orientamento scientifico, accademico o politico degli autori.

Nell’assumere le proprie decisioni in merito alla pubblicazione degli articoli sottoposti alla rivista, il Direttore è coadiuvato dal Comitato di Redazione per gli aspetti organizzativi; per quelli scientifici (pre-selezione e valutazione preliminare dei contributi) può avvalersi della competenza e dell’ausilio di uno o più membri del Comitato Scientifico della Rivista ed eventualmente anche di uno o più membri del Comitato di Redazione: ciò avviene esclusivamente in base alle competenze disciplinari richieste dalla valutazione degli articoli. Gli articoli ricevuti sono sottoposti a una procedura di referaggio doppio, di cui almeno uno esterno agli organi editoriali ed effettuato “alla cieca”, a meno che non si tratti di recensioni, necrologi o brevi contributi di circostanza (presentazioni istituzionali, ricordi di studiosi scomparsi, notizie bibliografiche ecc.), per i quali il doppio referaggio non è previsto.

Liddove riscontri una palese difformità di pareri da parte dei referee nel processo di valutazione di un articolo, il Direttore può interpellare un terzo referee e, in vista della decisione finale, può riservarsi la facoltà di recepire soltanto in parte le indicazioni dei valutatori interpellati, a seconda che queste siano viziate o meno da parzialità di giudizio.

Il Direttore garantisce la correttezza e trasparenza dei sistemi utilizzati per valutare, accettare o respingere gli articoli sottoposti dagli autori, vigila sul processo di peer review e fa pubblicare periodicamente sul sito web della rivista un albo dei referee aggiornato.

Il Direttore e tutti i componenti del Comitato Scientifico e di quello di Redazione sono tenuti a non divulgare alcuna informazione sui manoscritti ricevuti. Le comunicazioni relative al processo di pubblicazione sono inviate solo agli autori, revisori e potenziali revisori, consulenti editoriali, a seconda dei casi. Il materiale inedito contenuto nei manoscritti sottoposti alla Rivista non può essere usato dagli organi editoriali per alcuno scopo in assenza del consenso esplicito degli autori.

Il Direttore è tenuto ad agire prontamente in presenza di errori e/o di condotte sleali negli articoli o nel processo di pubblicazione (per es. frodi o plagio); in tal caso saranno adottate misure adeguate, sulla base delle raccomandazioni, linee guida e checklist previste dal COPE. Queste includono la pubblicazione di un erratum, corrigendum e diritto di replica.

Doveri dei revisori

I revisori assistono il Direttore nelle decisioni editoriali e, attraverso le comunicazioni da esso veicolate, possono eventualmente aiutare l’autore a migliorare il manoscritto. Quando un revisore non si senta qualificato alla revisione del manoscritto assegnato, o sappia di non essere in grado di eseguire la revisione nei tempi richiesti, deve notificare la sua decisione al Direttore e al Comitato di Redazione, rinunciando a partecipare al processo di revisione. I revisori sono inoltre tenuti a comunicare prontamente al Direttore l’esistenza di eventuali conflitti di interesse derivanti da rapporti di concorrenza, collaborazione, o altro tipo di collegamento con autori o enti connessi in qualche modo con l’oggetto del manoscritto, nonché di qualunque altro tipo di conflitto di interesse che possa venire riscontrato dalla lettura del manoscritto*.

Gli articoli presi in esame per la valutazione devono essere trattati come documenti riservati. Essi non devono essere mostrati o discussi con nessuno. La revisione deve essere condotta obiettivamente e con argomentazioni chiare, al fine di segnalare agli organi editoriali se il lavoro sottoposto a valutazione presenta i prescritti requisiti di pubblicazione (originalità nelle conclusioni, rigore nell’argomentazione, documentazione adeguata, conoscenza approfondita dello status quaestionis).

Il revisore ha il compito, tra l’altro, di segnalare le mancate citazioni di materiale bibliografico rilevante per il lavoro da valutare, e di indicare agli autori eventuali miglioramenti utili alla pubblicazione dei contenuti; nel corso del processo di revisione è inoltre dovere degli incaricati avvertire il Direttore e il Comitato di Redazione qualora si ravvisi una somiglianza sostanziale o una sovrapposizione anche parziale  tra il manoscritto in esame e qualunque altro documento edito di cui si abbia conoscenza.

Il revisore, infine, per motivi di opportunità, è invitato ad astenersi dal suggerire all’Autore citazioni di propri lavori, a meno che questi non siano strettamente attinenti gli argomenti trattati nell’articolo sottoposto a valutazione.

Doveri degli autori

L’autore garantisce che l’articolo sottoposto a valutazione sia inedito e non sottoposto contemporaneamente ad altre riviste, e qualora siano utilizzati il lavoro e/o le parole di altri autori, che queste siano adeguatamente parafrasate o citate letteralmente, dando opportuna evidenza alle fonti. Gli autori hanno l’obbligo di citare tutte le pubblicazioni che hanno avuto influenza nella elaborazione del testo sottoposto alla rivista.

L’autore si impegna ad accettare le modalità di selezione degli articoli e il processo di peer review. Anche durante la fase di revisione, l’autore si deve impegnare a non sottoporre il medesimo manoscritto ad altre riviste ai fini di pubblicazione. L’autore si impegna a dichiarare, contestualmente all’invio del contributo per la valutazione, ogni possibile conflitto di interesse che possa aver influenzato il contenuto del manoscritto*.

Qualora l’articolo sia accettato, l’autore riconosce alla rivista il diritto esclusivo alla pubblicazione.

L’autore ha l’obbligo di citare correttamente le fonti dei contenuti riportati e ottenere – sotto la sua responsabilità – le autorizzazioni necessarie alla pubblicazione di immagini o altri contenuti, che siano già pubblicati o inediti, secondo quanto stabiliscono la legge sul diritto d’autore e le norme in materia di tutela dei Beni Culturali e delle relative immagini. Nel caso la pubblicazione comprenda materiale di interesse archeologico o comunque soggetto alla tutela delle leggi vigenti in materia di Beni Culturali che sia conservato in collezioni private, l’autore, pur avendo facoltà di mantenere l’anonimato del collezionista nel testo edito, ha il dovere di dichiarare la regolarità della collezione stessa.

L’autore garantisce la veridicità dei dati presentati nell’elaborato. I nomi di tutti coloro che hanno effettivamente partecipato alla stesura del testo devono essere inclusi nel manoscritto, e figurare come autori, anche se è possibile, previo consenso degli interessati, stabilire una differenziazione fra autore/i principale/i e altri autori. Qualunque soggetto che abbia fornito contributi sostanziali relativi a parti rilevanti dell’articolo deve essere nominato in modo esplicito ed evidente.

Qualora l’autore riscontri errori significativi o inesattezze nel manoscritto pubblicato ha il dovere di comunicarlo tempestivamente al Direttore e al Comitato di Redazione e fornire le opportune rettifiche.

 

*Con “conflitto di interesse” si intendono anche tutti quei casi in cui un autore (o la sua istituzione), un referee o un membro della redazione abbiano rapporti personali o economici che possono influenzare in modo inappropriato il loro comportamento.